Più spese, meno manutenzioni, la minoranza boccia il Bilancio

TERAMO – Il Bilancio comunale, l’ultimo della Giunta Brucchi, che risente della spending review e delle incertezze normative, è approdato oggi in Consiglio, dove ha ricevuto una sonora stroncatura da parte della minoranza, che non lo ha votato. L’assessore  Alfonso Di Sabatino Martina, nella sua relazione introduttiva, ha spiegato che si tratta di un Bilancio tecnico ma con un’anima politica, visto che sono rimasti invariati il capitolo legato al sociale e ai servizi a domanda individuale. Una scelta ben precisa, ha sottolineato Di Sabatino Martina, come quella di non aumentare le tasse, che ha anche messo in luce alcuni aspetti critici del Bilancio, dalle minori entrate per la Tares (circa 3 milioni in meno rispetto al previsto), all’utilizzo del massimo consentito delle entrate della Bucalossi, che notoriamente viene utilizzata per le manutenzioni,  per coprire le spese correnti, aumentate del 3,58%. L’assessore ha inoltre puntualizzato che in quattro anni le entrate da trasferimenti nazionali si sono ridotte di 7 milioni, e che sempre nello stesso lasso di tempo le spese per il personale dell’ente si sono ridotte di 1,5 milioni. In merito alle polemiche relative ai tagli alla cultura, ha sottolineato che, anche grazie alla fortunata intuizione della realizzazione del Cartellone unico degli Eventi, è stato possibile organizzare, con il contributi di enti e sponsor privati, manifestazioni di livello nonostante la crisi. Le spese sono state ridotte anche con l’esternalizzazione deigli impianti sportivi.

 LA POLEMICA: SCUOLE CHIUSE, ASSUNTI 14 AMMINISTRATIVI – E non sono mancate le polemiche in aula, sollevate dall’opposizione, c’è stata la chiusura di tre scuole (Villa Tofo, Villa Pompetti e Miano) e per l’assunzione di 14 persone, attraverso un concorso che ne prevedeva 3, che costano all’Ente, come ha sottolineato il consigliere Maurizio Verna (Pd) 500 mila euro l’anno. «Sembra che questa città si fermi ai due fiumi – ha detto Verna – dalle scelte fatte sembra che ci sia una città di serie A e un territorio di serie B». Altre polemiche hanno riguardato il costo della macchina amministrativa in generale: da quello per il direttore generale, messo in luce da Valdo Di Bonaventura (Città di virtù) a quello degli assessori. «In questo Bilancio – afferma Manola Di Pasquale (Pd) – non ci sono scelte strategiche, solo il mantenimento dei servizi già decisi dal centrosinistra, quindi basterebbero al massimo tre assessori per portare avanti queste attività». A questi appunti ha risposto il sindaco Maurizio Brucchi, puntualizzando, che la razionalizzazione delle scuole è stata imposta da una legge nazionale e che, in merito al personale, dal 2009 in poi sono andate in pensione 90 persone. Per ricoprire il ruolo di direttore generale, ha sottolineato Brucchi, è stato scelto un dirigente con un notevole risparmio, anche perché non è stata introdotta la figura del capo di gabinetto. «Se sono rimasti aperti gli uffici postali di Valle San Giovanni e di Miano è stato solo merito mio – ha risposto il sindaco – quindi non è possibile dire che non teniamo al resto del territorio». Brucchi ha anche annunciato che, entro Maggio, verrà riaperto il Castello della Monica.

RITIRATO IL REGOLAMENTO DELLE AFFISSIONI – Come anticipato ieri da emmelle.it, il regolamento sulle affissioni, che aveva suscitato polemiche anche da parte di qualche esponente della maggioranza, in particolare sul divieto ad installare cartelli pubblicitari su proprietà private, è stato ritirato: l’amministrazione ha scelto di prendere del tempo per ragionare sul punto e rivedere gli aspetti più critici, come anche la questione delle “vele”.